𝗜𝗡𝗡𝗘𝗦𝗧𝗜 𝟯# | 𝗔𝗣𝗘𝗥𝗜𝗧𝗜𝗩𝗜 𝗖𝗨𝗟𝗧𝗨𝗥𝗔𝗟𝗜
𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗖𝗿𝗼𝗻𝗮𝗰𝗵𝗲 𝗥𝗶𝗯𝗲𝗹𝗹𝗶
Martedì 29 ottobre ore 19:30
Casa del Popolo, Via Pascoli 65/A
Presentazione di Ventennio di Sangue e Partigiani Contro
Ingresso con tessera associazione Macondo 2024/2025
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𝗩𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝗻𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗻𝗴𝘂𝗲 – 𝗨𝗻 𝗮𝗹𝗺𝗮𝗻𝗮𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶, 𝘂𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝗺𝗼
Anche noi, al pari di Ernesto Rossi, pensiamo che il fascismo non sia stato semplicemente un accidente da attribuire alla criminale iniziativa di Mussolini ma il frutto peggiore della storia del nostro paese.
Il fascismo non è spuntato come un fungo tra le tempeste delle guerre mondiali, come purtroppo appare ancora oggi all’interno di molte iniziative culturali istituzionali. Esso è stato il prodotto di una serie di strutture economiche, modelli sociali, movimenti ideologici e congiunture storiche che hanno costruito e permeato un fenomeno che in oltre vent’anni di esistenza ha mutato forme, contenuti e intenti con un opportunismo difficilmente eguagliabile.
Nonostante il suo eclettismo, un aspetto del fascismo è rimasto immutabile nel corso dei suoi vent’anni e oltre di esistenza: la violenza come strumento attraverso cui affermarsi, consolidarsi e prosperare. Tale violenza, le sue vittime e i suoi numeri sono al centro di questo lavoro che, tra gli altri, ha come fine quello di ribadire che derubricare strumentalmente il fascismo a banale “fatto del passato” significa perpetrare un’operazione che ha impedito a questo paese di fare i conti con questa parte del suo passato.
In questo libro ci siamo serviti di una nutrita bibliografia per costruire un almanacco in cui al racconto degli eventi che scandiscono ogni giorno si accompagnano infografiche, tabelle e brevi approfondimenti, affinché alcune terribili vicende legate alla storia del fascismo, così come le vittime e i responsabili di certi efferati atti, non vengano dimenticate. Ci accorgiamo infatti ogni giorno come diventi sempre più alto il prezzo pagato da un’umanità guidata da chi ha interesse a nascondere, omettere e distorcere i fatti del passato.
Ma non ci si può esimere dal prendere coscienza della Storia, altrimenti essa non smetterà mai di presentarci il conto.
𝗣𝗮𝗿𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 – 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗮𝗿𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲
Il biennio 1943-1945 rappresenta un passaggio determinante nella storia di questo Paese. Di fronte all’occupazione tedesca e allo sfaldamento delle strutture statali, uomini e donne, con diversi orientamenti, desideri e motivazioni scelgono di aderire alla Resistenza e combattere un conflitto dalle molteplici facce. Una guerra civile contro gli italiani che rimangono fedeli al fascismo, una guerra di classe contro le componenti più reazionarie della società, una guerra contro gli occupanti tedeschi per la liberazione della nazione. Prendono il nome di partigiani e si organizzano in bande, entità con caratteristiche specifiche, all’interno delle quali si sviluppano una serie di sperimentazioni profondamente innovative dal punto di vista organizzativo, politico, militare. Un’esperienza di breve durata ma di grande intensità, capace di coinvolgere, direttamente o indirettamente, centinaia di migliaia di persone, le cui azioni investono in maniera determinante la realtà che li circonda. Questo libro nasce nasce per sviluppare su questi fatti una chiave di lettura divergente rispetto a quelle tradizionali. Nella prima parte del testo vengono approfondite le memorie sulla Resistenza, le loro origini, le loro finalità, il successo e l’oblio a cui sono andate incontro, per poi presentare i cardini su cui costruire una nuova narrazione della storia partigiana. Nella seconda sono raccontate cinquanta storie di combattenti delle Resistenze che hanno scelto di donare la propria vita per sconfiggere il nazifascismo e realizzare un mondo nuovo L’unico modo per combattere questa propaganda e restituire alla lotta partigiana il ruolo che le spetta è tornare a raccontare la Resistenza per quello che è stata realmente; un’esperienza radicale in profonda discontinuità con il resto della storia nazionale.
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𝙄𝙇 𝙋𝙍𝙊𝙂𝙀𝙏𝙏𝙊 𝘾𝙍𝙊𝙉𝘼𝘾𝙃𝙀 𝙍𝙄𝘽𝙀𝙇𝙇𝙄
Nel giugno del 2016 nasce il collettivo “Cannibali e Re” che, attraverso le piattaforme social, si pone l’obiettivo di creare uno spazio di racconto storico alternativo a quelli classici poiché mette al centro della sua narrazione le vicende delle classi popolari, delle minoranze e delle soggettività oppresse. Grazie all’importante seguito ottenuto principalmente su Facebook, nell’aprile del 2018 il progetto diventa anche editoriale con l’uscita di Cronache Ribelli, un almanacco di storie autoprodotto. Si tratta del primo libro prodotto dall’omonima casa editrice.
Di pari passo allo sviluppo del percorso editoriale abbiamo proseguito il nostro lavoro di comunicazione sui social network dove oggi contiamo una comunità di oltre 300.000 persone (due account su Facebook e uno su Instagram, TikTok, Youtube e Telegram) e pubblichiamo almeno quindici contenuti settimanali che raggiungono una media di mezzo milione di persone.
Allo stesso tempo, grazie alla creazione di un’associazione culturale (oggi APS), abbiamo potuto sviluppare importanti progetti di divulgazione come la realizzazione gratuita di laboratori nelle scuole, documentari e podcast, collaborando con numerose realtà sociali e culturali del nostro paese.
Siamo una realtà totalmente indipendente.Tutte le nostre pubblicazioni e tutte le nostre attività culturali sono finanziate attraverso il supporto dei singoli lettori.
Fin dalla prima pubblicazione abbiamo scelto di non vendere all’interno dei grandi siti di e-commerce e nelle grandi catene librarie. Questo non ci ha impedito di distribuire oltre 20.000 libri in tutta Italia attraverso un nostro store online, di realizzare oltre 240 presentazione e di creare una rete fatta di librerie indipendenti, infoshop e spazi sociali.
In ultimo, ma non per importanza, ci teniamo a dire che tutto il nostro lavoro è strutturato in modo orizzontale. Non esistono gerarchie all’interno del nostro gruppo e nei confronti dei professionisti con cui collaboriamo.
Questo nostro modo di concepire la divulgazione, l’editoria indipendente e soprattutto l’organizzazione del lavoro non cambierà, poiché strettamente legato alla storia che vogliamo raccontare e di cui sentiamo di essere parte.